La questione mente-corpo

Nov 03, 2023 | Medicina Psicobiologica, psiche e corpo

Oggi è molto comune pensare in termini di psiche e corpo come due entità conviventi ma separate tra loro.

Una metafora che rappresenta molto bene questo attuale modo di vedere l’essere umano è quella di una coppia di coniugi che vivono insieme ma “separati in casa”.

Una coppia tra cui non c’è più nessuna comunicazione. Questa visione distorta dell’essere umano sta all’origine della difficoltà di comprensione della psicosomatica cioè della causa psichica delle malattie.

Anche se ormai molti accettano il fatto che una malattia possa avere un’origine psichica comunque hanno difficoltà a vedere e a capire come questo possa accadere. È come se ci fosse un salto o un vuoto tra la psiche e il corpo-materia. Questo non è un vuoto reale ma culturale e di coscienza. Rappresenta la difficoltà ad essere coscienti di alcuni aspetti reali di sè stessi. Questo vuoto oscuro tra psiche e corpo-materia è all’origine del cosiddetto “dualismo mente-corpo”. Tale dualismo è stato introdotto dal pensiero moderno (Cartesio), mentre presso il mondo classico l’uomo non è mai stato visto come diviso in parti. Il pensiero di Aristotele ci può senz’altro aiutare nell’accostarci di nuovo alla concezione dell’indivisibilità dell’essere umano.

Un essere umano in cui non ci sono salti dalla psiche al corpo. Un essere umano in cui il corpo è il continuum della psiche, come un campo magnetico e la calamita sono un continuum uno dell’altro. Per Aristotele quindi, il corpo è inteso come un organismo coordinato da quel qualcosa di invisibile direttamente, ma evidenziabile proprio dagli effetti sul corpo stesso – l’attività psichica.

Un campo magnetico è invisibile ma possiamo diventare coscienti della sua presenza solo osservandone gli effetti quando si trova vicino ad un oggetto metallico. È proprio grazie all’attività psichica che il corpo giunge ad un certo livello di complessità e quindi si dota di organi che il possesso della vita richiede.

La psiche non può quindi essere considerata una realtà a sè stante, ma l’atto del corpo, il principio che lo struttura come corpo vivente. È l’atto o principio che lo differenzia dalla materia inanimata o non vivente. La psiche costituisce la teleologia del corpo cioè ne determina di volta in volta le finalità o scopi. Un corpo senza vita sul tavolo anatomico non ha più teleologia, poiché manca di forma organizzante ad uno scopo propria del principio psichico.

La psiche come forma e principio di organizzazione del corpo è stata a buon diritto accostata a quello che la biologia moderna ha chiamato “codice genetico” inscritto nei cromosomi. Lamarck più tardi affermerà che la funzione crea l’organo e ogni essere vivente sviluppa gli organi di cui ha bisogno per la vita in un certo ambiente. Lamarck non è stato sufficientemente compreso e qualche sua inadeguatezza comportamentale ha dato adito a non ritenerlo un serio ricercatore. Egli, con il suo principio circa “l’organizzzazione dei corpi viventi” afferma che la necessità di natura crea e trasforma dal semplice al complesso. In questo senso può intendersi prossimo e comprensibile al contemporaneo concetto di psicosomatica elaborato da Bergson e Groddek. Il principio evoluzionistico per il quale “la funzione crea l’organo” non va inteso in senso comune.

Prima di tutto cos’è la funzione? E’ la connessione di due principi che determina un terzo evento… ma cos’è la funzione se non un qualcosa di psichico?

L’anima (NON in senso religioso ma come spinta vitale o mente organizzatrice all’interno dell’essere umano), dunque – come con grande efficacia si è espresso Hegel – NON è una “cosa“.

L’anima è il principio del vivente, principio sostanziale ed essenziale, non secondario e accidentale, e dunque “atto primo” ossia ciò che determina, quale primo fondamento, il corpo ad essere vivo e a svolgere le sue funzioni vitali.

Aristotele propone, in successione, addirittura quattro formule della definizione di anima.

Esse si possono sintetizzare nei seguenti enunciati

  • l’anima è sostanza in quanto forma o atto primo di un corpo naturale che ha la vita in potenza, ossia dotato di organi.
  • l’anima è la forma, cioè il principio animatore del corpo vivente e lo dimostra per il motivo che la forma è la causa per cui un ente possiede una certa proprietà.
  • l’anima è la causa delle proprietà vitali e psichiche dei viventi: il vivere stesso , il percepire, il pensare.

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